LEGGE DI BILANCIO 2026

28 dicembre 2025

Sul sito della Camera dei deputati è stata pubblicata in data 24 dicembre 2025 l’Edizione provvisoria A.C. 2750 Volume I Articolo 1, commi 1-418” della LEGGE DI BILANCIO 2026, come licenziata dal Senato, che diverrà legge una volta approvata dalla Camera.

       Premesso che con l’attuale funzionamento del sistema bicamerale la proposta di legge approvata al Senato arriva alla Camera blindata, ossia non più modificabile, affrontiamo le novità che di nostro interesse, cui seguiranno approfondimenti futuri.

 

FISCO E IMPRESE

 

                  RIDUZIONE IRPEF. Tra le misure più importanti e sbandierate della manovra 2026 c’è il taglio dell’Irpef con l’aliquota che scende dal 35% al 33% e riguarda i contribuenti con redditi da 28.0000 fino a 50.000 euro e che permette ad un soggetto con reddito imponibile superiore o pari a 50.000,00 di avere un risparmio di 440,00 euro annue.   

       Tuttavia, si ricorda che sull’ammontare imponibile IRPEF incidono anche le addizionali regionali e comunali e che vari Comuni (soggetti a maggiori restrizioni di bilancio) e Regioni, tra cui il Piemonte, stanno agendo con l’aumento delle loro addizionali (anche con il pretesto di allinearsi ai nuovi scaglioni).

Facciamo un esempio

Reddito imponibile 40.000,00 €  – Risparmio Irpef 240,00, ma con aumento addizionale regionale Piemonte (+67,0 + 71,50) = 138,70.

In altre parole, la Regione si prende gran parte del risparmio IRPEF, e il contribuente con 40.000 euro lordi alla fine si trova con un risparmio netto pari a euro 101,30! 

 Non vi sono ancora i dati delle addizionali comunali 2026 ma, come indicato, diversi comuni stanno procedendo all’aumento che potrebbe vanificare quasi la riduzione IRPEF.

                  Insomma, da quando è nato il federalismo fiscale, si assiste sempre al gioco della coperta corta e se lo Stato l’allenta leggermente, gli Enti locali (sicuramente bisognosi) la tirano subito dalla loro. Il contribuente quando va bene non guadagna, e spesso ci rimette.    

                  BONUS RISTRUTTURAZIONI.

     Confermate anche nel 2026 le detrazioni saranno così suddivise: per la prima casa la detrazione resta al 50%, mentre per le seconde case e gli immobili diversi l’aliquota è al 36%.

   BONUS VARI 2026 AI NUCLEI CON REDDITI PIÙ BASSI.

   Sono previsti alcuni bonus quali Bonus TARI, Bonus mamme lavoratrici e congedo parentale, aumento franchigia prima casa (in 14 città) per ISEE, Social card / aiuti alimentari e beni essenziali, Fondo per i minori e sostegno ai genitori separati, Bonus affitti per nuclei con ISEE basso (dettagli nei decreti). Aumento pensioni minime, e vari.

                   ROTTAMAZIONE QUINQUIES. Il testo propone anche la rottamazione quinquies, con 54 rate bimestrali da minimo 100 euro ciascuna spalmate in 9 anni.

                  Attendiamole disposizioni attuative per informare i soggetti interessati.

                 

                  MAGGIORI IMPOSTE A BANCHE. A banche e assicurazioni vengono chiesti circa 11 miliardi nel prossimo triennio, tra aumento dell’Irap e una riduzione della deducibilità sulle perdite.

                  TOBIN TAX. L’aliquota della cosiddetta Tobin tax sulle transazioni finanziarie raddoppia, passando dallo 0,02% allo 0,04%.

                  TASSA SUI PACCHI. Dal 1° gennaio scatta la «tassa sui pacchi». La norma impone un contributo fisso di 2 euro su tutte le spedizioni di valore inferiore ai 150 euro provenienti da Paesi fuori dalla Ue.

 

MISURE A FAVORE DELLE IMPRESE

 

                  CREDITO D’IMPOSTA TRANSIZIONE 4.0.  Aumento a 1,3 miliardi del fondo per credito d’imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti.

 

                  Confermato dal 2026 l’iper-ammortamento, che sarà triennale.

                  Nel 2026 ritornano gli iper-ammortamenti per gli investimenti in beni strumentali.

                  I nuovi iper-ammortamenti sono riconosciuti per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2026 al 30 settembre 2028.

                  Il costo di acquisizione dei beni è maggiorato nella misura del:

  • 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro;
  • 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro.

           In sintesi, e per esempio l’acquisto di un macchinario da 100.000 euro, ai fini fiscali ha un maggiore valore riconosciuto per l’ammortamento pari a 180.000, ai fini imposte dirette (non su IRAP).

      In caso di società di capitali un investimento di euro 100.000,00 permette un risparmio fiscale di euro 43.200 e un costo netto dell’investimento (senza attualizzazione) di euro 56.800,00.

                     In caso di soggetto IRPEF (impresa individuale e società di persone purché in contabilità ordinaria, s.r.l. in trasparenza) un investimento di euro 100.000,00 permette un risparmio fiscale di euro 63.720,00 e un costo netto dell’investimento (senza attualizzazione) di euro   36.280,00.

            Sono però agevolati unicamente gli investimenti di beni:

  • Beni materiali e immateriali 4.0 interconnessi

Ossia beni materiali e immateriali strumentali nuovi elencati negli allegati A e B della Legge n. 232/2016, purché interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

In particolare:

Beni materiali 4.0 (Allegato A): macchinari controllati da sistemi computerizzati, robot collaborativi, macchine utensili a controllo numerico, sistemi di logistica automatizzata, impianti per manifattura additiva, dispositivi per l’assicurazione della qualità, sistemi di tracciabilità digitale della produzione.

Beni immateriali 4.0 (Allegato B): software per la progettazione e simulazione 3D, sistemi MES e SCADA, piattaforme di gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM), software per manutenzione predittiva, soluzioni di cybersecurity per ambienti industriali, sistemi di realtà aumentata per formazione o assistenza operativa.

 

Il requisito fondamentale rimane l’interconnessione: i beni devono essere collegati al sistema informativo aziendale o alla rete di fornitura, consentendo lo scambio automatico di dati relativi al processo produttivo. Non basta acquistare un macchinario tecnologicamente avanzato: deve essere integrato nel flusso informativo dell’impresa.

         Possiamo su richiesta simulare il risparmio su ipotesi di determinati investimenti.

   AGGREGAZIONI INDUSTRIALI.  Vengono incrementate le risorse stanziate per il 2027 e il 2028 per gli incentivi per i processi di aggregazione e la tutela occupazionale.

                  BONUS ZES E ZLS. La manovra conferma gli incentivi per le imprese nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e Zone Logistiche Semplificate (ZLS).

   NUOVA SABATINI. La Nuova Sabatini viene confermata e rifinanziata.

   REGIME FORFETTARIO 2026: Riconferma del limite di redditi da lavoro dipendente o pensione fino a 35.000 €., e del tetto massimo di fatturato  pari a 85.000 €.  e nuove regole fiscali per le Criptovalute che incidono anche sui forfettari.

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STUDIO AIASSA

 

                                                                     

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