QUESTA E’ LA CIRCOLARE CHE NON AVREMMO MAI VOLUTO SCRIVERE
( i dati sono rilevati dall’art. del Sole 24H del 10 agosto 2019 ).
Dato che uno degli impegni del Governo era il blocco dell’aumento dell’IVA, più volte oggetto di riassicurazioni, una tra tutte:
“Di Maio e Salvini: l'Iva non aumenterà, nostro impegno "L'obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica" , vedi :
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Di-Maio-con-M5s-al-governo-nessun-aumento-dell-Iva-af611e93-d5c6-480a-a594-f2c01c964390.html
Con la crisi di governo ed elezioni in autunno ( risulta che dal 1919 non vi siano mai state elezioni in tale periodo per evitare di non avere un governo mentre si predispone la legge di bilancio ) vi è il rischio concreto di far scattare tutte le clausole automatiche come gli aumenti iva.
In base all’ultima legge di Bilancio, se non si interviene con contromisure, ossia con riequilibri di entrate o tagli drastici di spesa ( a tutt’oggi non immaginabili ) le aliquote iva aumenteranno come segue:
Aliquota ordinaria da 22% a 25,2%
Aliquota ridotta da 10 % a 13 %.
Tanto per fare due esempi:
L’acquisto di un’autovettura da euro 25.000 passerà a 25.666
Una cena al ristorante da euro 100,00 passerà a 103.00 ( arr.)
Ma è chiaro che non sono i singoli acquisti, ma l’insieme della spesa annua che inciderà pesantemente sulle famiglie.
L’aumento dell’Iva costerà alle famiglie italiane 541 euro in più in media all’anno ( 45 euro mese )
Senza considerare l’effetto di mancanza di competitività che vari settori sconteranno, primo tra tutti il turismo che vive sia sull’aliquota del 10 % ( ristorazione alberghi ) che su quella del 22 % ( essenzialmente shopping ).
E’ vero che il gioco delle clausole di salvaguardia è nato nel 2011 (governo Berlusconi) e che le stesse sono state prorogate da quasi tutti gli esecutivi seguenti (Renzi compreso).
Ma questo è stato un anno di condoni, di “cassa” e soprattutto di mille promesse.
Infine l’aumento dell’IVA non è certo la strada migliore per combattere l’evasione.
Autorevoli studiosi hanno sottolineato che nella giungla delle attività autonome vi è anche un’elevata evasione di “sopravvivenza”. Questa, accompagnata a quella di “convenienza” , peggioreranno senza dubbio il livello di fedeltà fiscale.
Studio Aiassa
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