La mini-proroga disposta dal Governo per permettere ai contribuenti di mettersi in regola con le rate scadute di rottamazione-ter e saldo e stralcio è stata un “flop”. Con due diversi comunicati stampa diffusi ieri, ADC e ANC commentano i dati resi pubblici dalla Sottosegretaria al MEF, Maria Cecilia Guerra. Rispondendo a un’interrogazione parlamentare, quest’ultima ha fatto sapere che ben 532 mila contribuenti (il 43% del totale) non hanno pagato nei termini, perdendo i benefici della definizione agevolata, con l’impossibilità di una nuova rateizzazione del debito restante.
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Di fatto è mancata, ancora una volta, una vera programmazione che ponesse al centro l’interesse generale: far pagare il giusto, ma tenendo conto della realtà economica e sociale”.
Dello stesso avviso, l’associazione sindacale guidata da Marco Cuchel. “Avevamo rappresentato – sottolinea il Presidente – l’inadeguatezza di un provvedimento che di fatto ha concesso uno slittamento di soli pochi giorni ai contribuenti, senza tenere conto della condizione di difficoltà economica in cui versano tutt’oggi molti cittadini e imprese”.
In effetti, per le rate scadute il 30 novembre, era stata disposta una prima proroga al 9 dicembre, termine poi differito al 14 dicembre per effetto della concessione di ulteriori 5 giorni di tolleranza. “Gli effetti della pandemia sull’economia del Paese – aggiunge Cuchel – non si sono esauriti e la decisione di ripristinare, a partire dall’inizio di quest’anno, le regole ordinarie con il superamento delle misure agevolative introdotte durante l’emergenza, non si è dimostrata lungimirante”.
Per questo, le due associazioni di categoria chiedono al Governo un intervento urgente. “C’è bisogno – scrive l’ADC – di rimodulare i debiti scaduti inerenti le rate non versate. Non è certo una concessione quella di prevedere un rientro a piccoli passi, ma una necessità politica di risolvere una precedente dimenticanza legislativa”.
“È opportuno – conclude l’ANC – che tutte le rateizzazioni in essere nel periodo della pandemia (accertamento con adesione, pace fiscale, rottamazione ter, saldo e stralcio, avvisi bonari, ecc.) siano rimesse nei termini, permettendo una loro nuova calendarizzazione, con la possibilità per i contribuenti anche di una ridefinizione dei piani di ammortamento del debito”.